Hyundai Bayon 2022: il test drive della hybrid 1.0 T-GDi 48V, XLine prezzo da 22.150 Euro

Nuova Hyundai Bayon 2022 hybrid: nel nostro test drive proviamo la versione ibrida 1.0 T-GDi 48V da 100 CV di potenza.

INTRO

La nuova Hyundai Bayon è un’auto senza compromessi. O piace, tantissimo. O no. Non ci si può fare nulla. Il corso stilistico intrapreso dai coreani di Hyundai ci restituisce quindi un crossover cittadino, poco più compatto della cugina Hyundai Kona. Ma forse più originale e personale. Riconoscibile. Soprattutto se guardiamo la nuova Bayon dalla fiancata alla zona posteriore. Nel video vi racconto tutto. Qui vi lascio qualche altro parere.

ESTERNO 8

Per questo capitolo mi sono già abbastanza sbilanciato nell’introduzione. La nuova Hyundai Bayon è un’auto senza sfumature di grigio. Prevalgono solo il nero o il bianco, solo “sì” o “no”. Il risultato finale è quello di una “urban crossover” riconoscibile da lontano. Fari anteriori sottili, con il resto del gruppo ottico staccato e messo alle estremità del paraurti. Dietro sono sempre i fari ad attirare l’attenzione. Sviluppati in altezza con il particolare lunotto virtualmente “piegato” in due. La coda è alta, con la linea di cintura che segue rialzandosi anche lei da dal cofano al portellone.

Hyundai Bayon foto

INTERNO 7

Gli interni fanno il proprio dovere. Rispetto all’esterno risultano però molto più sobri. Le plastiche del cruscotto sono rigide, senza comunque risultare cheap. Facile trovare la posizione di guida corretta, rialzata il giusto. Così come non mancano i centimetri sia per chi siede davanti che per chi sta dietro. Ottima la visibilità anteriore e laterale, mentre quella posteriore è un po’ più limitata dalla forma originale del lunotto. In manovra meglio quindi affidarsi alla retrocamera e ai sensori di parcheggio.

Non mancano le porte USB, due. Così come non manca la possibilità di avere la ricarica. Presente anche la connessione per collegare il proprio smartphone di fiducia, sia tramite il sistema Android Auto che con Apple CarPlay.

Il bagagliaio della Hyundai Bayon ibrida perde circa 90 litri rispetto a quella gemella con motore termico e basta. Ma, se devo essere onesto, si tratta di una perdita assolutamente sopportabile. Soprattutto in virtù dei vantaggi offerti da una motorizzazione ibrida – mild, ma non troppo a 48 Volt. Il vano di carico conta quindi su una capacità base di 321 litri – estendibile fino a 1115 litri se abbattiamo gli schienali posteriori. La superficie è stata disegnata bene dai tecnici coreani, è regolare, e anche la soglia non è troppo alta.

MOTORE 8

Che i motori 1.0 di cilindrata funzionino più che bene è ormai una storia consolidata. Anche per altri brand. Ragionamento che su questa versione di Bayon ibrida vale ancor di più. L’aiuto del motore elettrico che segna circa 17 CV si sente eccome. E non solo ha il ruolo di tenere a bada i consumi di carburante ed emissioni inquinanti. L’apporto arriva anche in fase di spunto, spingendo e aiutando quando serve il turbo T-GDi.

La guida non è quindi quella di un’auto sportiva. Ma del resto nessuno pretende questo da un crossover cittadino. Però occorre ammettere che questa Bayon sa anche far divertire. La velocità massima è di 183 Km/h e passa da un’accelerazione in linea con questo segmento e – soprattutto con la cilindrata – di 10,7″.

Molto interessanti i consumi che senza esserci stato nemmeno troppo attento si sono molto avvicinati a quelli dichiarati da Hyundai. Mediamente sono quindi riuscito a viaggiare percorrendo circa 16-17 Km per litro di benzina. Non male davvero.

SENSAZIONI DI GUIDA 8

Le prestazioni senza esagera non rendono troppo monotona la guida di un’auto che si rivolge più ad un impegno quotidiano, magati cittadino. Tutto infatti punta ad aumentare la sensazione di comfort, a partire dalla sospensioni – ideali per sopportare i difficili pavé delle realtà urbane italiane. E noi le auto le proviamo a Roma, chi vuol capire capisca! Le sospensioni hanno quindi una taratura orientata al morbido, senza essere molli, ma in curva si può avvertire un po’ di rollio – o beccheggio in accelerazione o frenata. Tutto nella norma.

Buono il lavoro dello sterzo. Preciso e rigido il giusto – diretto. E ottimo il ruolo del cambio che su questa versione non fa assolutamente rimpiangere la possibilità di montare anche l’automatico a doppia frizione e 7 rapporti. Questo manuale a 6 marce fa infatti il proprio dovere, è preciso negli innesti e non ha corse troppo lunghe. Forse la mappatura della sesta poteva essere un po’ più allungata, ma evidentemente è stata privilegiata l’attenzione ai consumi. A tal proposito, il manuale iMT sa anche scollegarsi dal motore anche a motore acceso e con la marcia innestata – favorendo quindi la cosiddetta funzione di “veleggiamento”. Ideale per abbattere ulteriormente CO2 e consumi.

PREZZO E DOTAZIONE DI SERIE

Mettere in garage una Hyundai Bayon costa almeno 19.750 Euro, nel caso di optare per la motorizzazione 1.2 aspirata MPI da 84 CV. Nel caso della vettura della nostra prova, quindi con motore ibrido a 48 Volt turbo da 100 CV di potenza il listino parte da 22.150 Euro. Di serie fin dalla versione base battezzata Bayon XLine troviamo però molti accessori interessanti come il Cruise Control o – per il capitolo infotainment il Multimedia System con schermo touchscreen da 8″ e connettività senza fili con i protocolli Apple CarPlay e Android Auto.

SCHEDA TECNICA

Hyundai Bayon 2022

1.0 T-GDi 100 CV ibrida / hybrid 48 Volt

Da 22.150 Euro (XLine)

DIMENSIONI (mm)
Lunghezza4180
Larghezza1775
Altezza1500
Passo2580
BAGAGLIAIO (litri)
Minimo321
Massimo1115
TRASMISSIONE
CambioManuale 6 marce iMT
TrazioneAnteriore
MOTORE
Cilindrata998 cc
Potenza kW (CV)73,5 (100)
Coppia175 Nm
PRESTAZIONI
Accelerazione 0-100 Km/h10,7 secondi
Velocità massima183 Km/h
CONSUMI
Media (WLTP)5,1 l/100 Km
Emissioni inquinanti121g CO2/Km

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Di Roma e “della Roma”, Classe 1981. Da piccolo sognavo di scrivere per la “profumata e romantica” carta stampata, ma il destino e un po’ di fortuna mi hanno portato prima in TV e poi su Internet! In rete ho scoperto un ruolo del quale ignoravo l’esistenza: il “Content Provider”. E così negli ultimi anni ho scritto, realizzato video, viaggiato e guidato le auto più belle del mondo per Yahoo!, Michelin e Automobile.it. In mezzo tante collaborazioni con Autoblog, Infomotori etc. E il futuro chissà, intanto cerco di fare quello che forse mi riesce meglio: raccontare le auto, anche con ilTestDrive.