La carenza di semiconduttori si protrarrà almeno fino al 2024 – compreso. A dirlo è stato Arno Antiltz, a capo del reparto economico del Gruppo Volkswagen. Le forniture di semiconduttori scarseggeranno quindi per più tempo del previsto, continuando a danneggiare con ritardi sempre più complicati da gestire, la consegna di auto nuove in concessionaria.
Una situazione, quella della mancanza di chip, che ha addirittura costretto il Gruppo Volkswagen ad interrompere la produzione di veicoli in numerosissimi stabilimenti – compreso quello storico di Wolfsburg, ma anche quelli di Zwickau e Dresda. Sempre secondo l’uomo Volkswagen la situazione potrebbe iniziare a migliorare già con quest’anno, ma per proseguire comunque con il prossimo e protrarsi addirittura nel 2024. Questo perché con una ritrovata, seppur lenta, reperibilità dei semiconduttori, la richiesta da parte dei brand automobilistici continuerà proporzionalmente a salire.
Una visione che, restando in Germania, ma portandoci nella meridionale Baviera, ci porta in casa BMW. Qui il CEO del colosso di Monaco ha confermato la previsione arrivata dai colleghi Volkswagen. Oliber Zipse, intervistato dal Neue Zuercher Zeitung ha infatti affermato:
“Siamo ancora al culmine dlla carenza di chip. Ci aspettiamo dei miglioramenti verso il prossimo anno, ma dovremo comunque fare i conti con una carenza fondamentale anche per tutto il 2023.”
Una situazione cambiata rispetto alle previsioni della stessa BMW, che inizialmente in occasione della conferenza stampa annuale svolta qualche settimana fa aveva ipotizzato che la carenza di chip sarebbe durata fino al 2022.
Una situazione che tutti i brand automobilistici stanno affrontando in tandem con un altro grave disagio come quello dell’interruzione dei sistemi di cablaggio realizzati in Ucraina, fermi a causa dell’invasione russa. Proprio lo stesso Antiltz ha anche affermato come sia proprio il fornitore ucraino, al momento non operativo o operativo su turno unico, ad aver costretto le linee di produzione Volkswagen a continue interruzioni ed annullamenti dei turni.
E a complicare le cose, semmai ce ne fosse ulteriore bisogno ci pensa l’imminente crisi energetica a causa del possibile bando all’importazione in Germania di gas proveniente dalla Russia. E per questo Volkswagen non ha ancora deciso le tempistiche per convertire inquinanti centrali a carbone in gas naturale. O meglio. Il processo di migrazione da carbone è in fase di start, ma è altrettanto chiaro che la centrale a carbone non potrà essere spenta senza la garanzia che la nuova a gas abbia la possibilità reale di funzionare.