Per il quinto anno di seguito, la produzione auto in Italia scenderà. A dirlo è il Sindacato FIM CISL che sottolinea come la causa sia da imputare alla scarsa disponibilità di microchip. Un calo che quest’anno si chiama Stellantis, ma che ha origine quando l’anagrafe parlava ancora di FCA. Era infatti il lontano 2017 quando proprio il Gruppo Fiat Chrysler segnò l’ultimo incremento della produzione in terra italiana.
Da quel momento è stata una lunga e inesorabile discesa – che ci ha fatto perdere per strada la produzione di addirittura 1 milione di mezzi tra quel 2017 e oggi. E in mezzo è successo di tutto in effetti, dalla fusione tra FCA e PSA con la nascita di Stellantos – dando così vita al quarto gruppo automobilistico più importante al mondo; poi la pandemia da COVID e oggi – la guerra tra Russia e Ucraina.
Dando uno sguardo ai numeri, nel primo scorcio di questo 2022 (primo trimestre) la produzione su base annua è scesa del 13,5%. La causa come detto è la scarsa reperibilità di semiconduttori – emorragia che sta mettendo in grande difficoltà gli stabilimenti di Melfi e Sevel – due delle più grandi realtà italiane a livello produttivo e di catena di montaggio. Nel dettaglio la produzione di auto è scesa a 123.484 pezzi (-2,6%) – con il dato più drammatico che ha coinvolto la produzione di veicoli commerciali (quelli dello stabilimento Sevel) con un calo che ha superato addirittura il 30%. Ricordiamo che Sevel è il più grande stabilimento per la produzione di veicoli commerciali presente in Europa.
Sempre secondi la FIM Cisl, le situazioni eccezionali che stanno mettendo in difficoltà la produzione stanno ormai diventando una costante, tra epidemie prima e carenza di chip oggi. Senza dimenticare proprio la nuova guerra lanciata da Putin a Kiev, la quale sta già avendo un pesante impatto sulle forniture di materie prime.
Ma cosa dobbiamo aspettarci senza un’inversione di tendenza? Purtroppo se i dati di questo primo trimestre dovessero confermarsi nel corso del 2022 è facile attendersi una produzione “decimata” ad appena 600 mila mezzi, di cui le automobili rappresenterebbero meno di 400 mila pezzi. Nessun commento per il momento da parte della dirigenza Stellantis.