C’era una volta la Lancia Ypsilon. E c’è tutt’ora la Lancia Ypsilon. Anzi, potremmo osare dire che la sensazione è che la Lancia Ypsilon ci sia sempre stata. Non ce ne voglia la cittadina torinese, sa che scherziamo e che di fatto le vogliamo un gran bene. Se non altro perché tutta da sola tiene in piedi il nome Lancia e lo fa con coraggio e tenacia. Oggi, arriva la nuova Ypsilon 2021 che vista da fuori non avrebbe nulla dire, ma che sottopelle nasconde almeno un paio di novità degne di nota.
La prima è l’addio ad un motore che ha fatto la recente storia delle “citycar” italiane, quel 1.2 benzina aspirato da 69 CV a spasso sulle strade di mezza Europa non solo vestito da Lancia Ypsilon, ma anche da Fiat Panda o Fiat 500. Al suo posto, per tutte e tre le piccole italiane, una nuova generazione di motori, battezzata FireFly. A tre cilindri, da un litro di cilindrata per 70 CV di potenza. La stessa quindi della vecchia generazione, ma con 200 cc in meno. In piena strategia di downsizing. Al 1.0 benzina si affianca la tecnologia ibrida. “Light”, molto “light” – hybrid. Ma vabbè, ci sta – del resto lo fanno tutti, perché non FCA?
E per di più i vantaggi ci sono tutti. Sconti a parte dal prezzo di listino piovono le agevolazioni sul bollo o sul pagamento delle aree di sosta a pagamento, odiate strisce blu.
E tecnicamente? Beh, le prestazioni della Lancia Ypsilon aggiornata al 2021 restano fedeli, simili, sovrapponibili a quelle del vecchio 1.2 aspirato. Però ci guadagna l’ambiente, scendono infatti le emissioni inquinanti. E anche il portafogli, giù pure i consumi – anche se da un ibrido così leggero non ci si possono aspettare miracoli. L’auto non si muove mai per il motore elettrico. Però il sostegno proveniente dalla batteria al litio si fa sentire quando ad esempio ci si trova con pochi giri e in terza. L’auto non sussulta e non “batte” come faceva una volta. Insomma, il sostegno elettrico alle andature più blande c’è. E si sente pure!
Quindi, iniziamo a tirar due righe su com’è questa nuova Ypsilon ‘21. Design: ok, cambia poco, pochissimo. Ma in fin dei conti l’auto vende; quasi sempre sul podio delle più vendute – alla peggio subito ai piedi di quello stesso podio che – va detto – vede le solite Panda e 500. Poi arriva un frontale diverso e una bella luce diurna che fa sempre piacere vedere.
Dentro, stessa cosa. In quattro si viaggia con molto spazio. Anche il bagagliaio dice la sua e va oltre le dimensioni della banale spesa del sabato pomeriggio. Piacevoli i tessuti – con materiale di riciclo proveniente del Mar Mediterraneo. Anche le plastiche non sono male, lo diciamo nel video. Non sono “croccanti” come spesso facciamo notare. Non sono nemmeno “soft-touch”, ma di certo fanno piacere alla vista e anche al tatto. Il mega quadro strumenti ci piace meno, un po’ troppo protagonista della plancia, ma quelli son gusti personali. Poi ci piace, finalmente, la possibilità di collegare l’iPhone (ma potremmo avere anche un Android) e sfruttare il protocollo Apple CarPlay sullo schermo centrale da 7 pollici.
Non ci piace l’assenza della ricarica wireless, almeno perché chi vi scrive dimentica sempre il cavetto e continuare a telefonare poggiando il telefono da qualche parte non ha prezzo. Peccato anche per gli aiuti elettronici alla guida, non ci sono nemmeno su questo aggiornamento, ma è lecito credere che i costi di implementazione su un modello ormai con qualche anno sulle spalle non valgano la candela. La frenata automatica di emergenza e il resto degli ADAS debutteranno con più probabilità su una Ypsilon tutta nuova. Magari nata sotto il cielo di Stellantis. Ci piace infine il cambio. Davvero ben fatto e con una sesta di riposo che mancava. Così come è migliorata la sua manovrabilità, meno “morbidosa” e “giocattolosa” di prima.
Insomma, la piccola Lancia Ypsilon convince ancora per un design elegante e ricercato. Lo stile retrò l’ha trasformata in una piccola Highlander del buon gusto. Con tutti i suoi peccati che su una cittadina DOC come lei possiamo ancora perdonare. Ma forse per l’ultima volta…