Alpine – Renault: la “cura De Meo” per rivoluzionare il marchio passa da Abarth

L'italiano Luca De Meo alla guida del colosso francese ha ben presente come rivoluzionare il piccolo brand Alpine, salvandolo di fatto dal destino di marchio di nicchia.

Che il brand Alpine al momento sia un marchio di nicchia all’interno della galassia Renault, non è un segreto. Attualmente c’è solo un modello in gamma, la divertente Alpine A110 che abbiamo provato qualche mese fa, qui la nostra prova.

Ma il nuovo CEO della casa francese, il “nostro” Luca De Meo ha proprio visto in Alpine il ruolo da papabile protagonista tra i modelli più sportivi firmati Renault. Oltre che l’incarnazione di rappresentante in quelle che saranno le gare ufficiali a cui attualmente Renault partecipa nel mondo.    

L’idea non stacca Alpine da Renault. Anzi. I prodotti di vendita Alpine saranno sempre basati su tecnologia e meccanica provenienti dalla casa della losanga, con la gran differenza dell’impegno che Alpine avrà nel mondo delle competizioni. L’intento è quello di sfruttare il mondo del motorsport per finanziare e dare respiro al marchio Alpine.

E nella nuova organizzazione data da De Meo, che prevede l’assegnazione di responsabili per marchio piuttosto che su base “regionale”, c’è già molto di questa strategia. Sarà anche anche una scelta provvisoria, ma ad occuparsi del marchio Alpine – De Meo ha posizionato Cyril Abiteboul, attuale Team Principal di Renault Sport.

Ma del resto non è un segreto che in Formula 1, Renault virerà il nome in Alpine – così come è già stata confermata la presenza del “rinnovato” brand sportivo alla prossima 24 ore di Le Mans.

Quanto ai modelli per tutti i giorni, quelli formato concessionario per intenderci, la strategia potrebbe ricalcare quella messa in campo con Abarth in casa Fiat. Non un caso che proprio Luca De Meo sia stata tra le figure di spicco nel rilancio del marchio dello Scorpione sull’onda del successo portato a casa dalla nuova Fiat 500. L’esperimento, che qui in Italia ha funzionato potrebbe quindi restituirci inedite Alpine Clio o Alpine Megane – seguite o meno dalla sigla RS.

Insomma, De Meo vede negli allestimenti top di gamma in salsa sportiva una chiave di lettura fondamentale. Un po’ come accade con le Audi, sempre più spesso scelte dai clienti con l’allestimento S Line – o con GT di casa Peugeot. Del resto i profitti maggiori e interessanti si posizionano proprio sugli allestimenti più costosi e piazzare in vetta alla gamma dei modelli più curati, sportivi e marchiati Alpine potrebbe fare la differenza.

Secondo De Meo ci potrebbe essere addirittura un mix tra Renault “normali” e Renault sportive in un’ideale allestimento Alpine di addirittura il 25-30%.    

E del resto quella che racconta De Meo è una specie di ritorno alle origini del marchio. Alpine debutta infatti negli Anni ’50, quando il proprietario di un’officina di Dieppe – Jean Radele, “modificava” le Renault rendendole più estreme e sportive. Nasceva così un marchio a sé stante, passato di mano a Renault negli Anni ’70 e rispolverato nel migliore dei modi con il (ri)lancio della Alpine A110 nel 2017.  

Un marchio che vanta decine di anni di onorata storia, ma che ancora non tutti conoscono bene e che per questo ha tutti i margini per fare il grande salto come le M di casa BMW, le AMG Mercedes o le S di Audi.

La strada è senz’altro in salita, ma il finale tutto da scoprire. Staremo a vedere.