Honda e 2020: come va l’elettrica giapponese?

La compatta giapponese a 0 emissioni vince facile con un design che per strada non passa per niente inosservato. Discreto lo spazio interno, mentre l'autonomia è perfettamente in linea con quella che è la frenetica vita urbana.

Questa Honda e nasce elettrica. Non è quindi un’auto a benzina convertita alla spina, ma nasce direttamente concepita per questo tipo di alimentazione. E nasce per un uso prettamente cittadino, anche se qualche escursione esterna, se si abita poco fuori non è preclusa. Un design minimal, ma allo stesso tempo capace di un’originalità disarmante.

Se sceglierete di acquistarla preparatevi ad interagire con gli altri automobilisti. Tantissimi quelli che ci hanno fermato chiedendoci info su questa Honda e. A richiamare lo sguardo di appassionati e curiosi ci hanno quindi pensato tutte quelle soluzioni a cui non siamo abituati: dall’assenza degli specchietti esterni, sostituiti da telecamere – alla plancia un po’ in stile Star Wars con 5 schermi, due dei quali (quelli più esterni) sono proprio gli ex specchietti retrovisori.

Dentro sembra davvero di stare, come ha detto qualcuno, coccolati come nel salotto di casa. Lo spazio esterno di 390 cm di lunghezza non è poco e forse ci saremmo aspettati qualcosa in più in termini di spazio, soprattutto per il vano di carico. Ma anche in questo caso è l’equilibrio e il fine d’uso che mette a posto e in chiaro le cose.

Dal punto di vista ingegneristico infatti abbiamo una ripartizione dei pesi che è perfetta (50 davanti 50 dietro). Questo perché il motore è stato messo proprio al posteriore, sotto il pianale del bagagliaio. Mentre l’altra fetta di peso non da poco, quella delle batterie – Panasonic da 35,5 kWh – è stata nascosta sotto il pavimento dell’auto.

Insomma: i pesi distribuiti così bene e la trazione posteriore rendono la guida piacevole, con una bella sensazione di sicurezza e stabilità. Però poi dietro ci ritroviamo con 171 litri di capacità di carico. Le due sedute anteriori sono molto comode e poi con la trazione posteriore non c’è il tunnel centrale: se parcheggiamo molto vicini ad un muro uscire dallo sportello del passeggero è facilissimo… e non dobbiamo neanche chiudere lo specchietto retrovisore!

Non c’è! Già, niente specchietti come dicevamo. E da loro saltiamo facilmente a parlare degli interni della nuova Honda e. La plancia è quindi composta da 5 schermi, due assegnati come detto alle telecamere laterali e tre destinati alle funzioni dell’auto. Facilmente utilizzabili sia dal posto di guida che da quello del passeggero.

Ma volendo possiamo anche switchare da uno schermo all’altro un po’ come siamo abituati con le app degli Smartphone. In generale possiamo tenere sotto controllo il sistema di navigazione, ma anche i protocolli Apple CarPlay e Android Auto. Così come è molto interessante dare un occhio ai flussi di energia in base alla nostra andatura.

Facile vedere in fase di rallentamento recuperare qualche Km di autonomia, e la guida diventa quasi un gioco, una sfida contro se stessi. Recupero di energia che si amplifica se dal tunnel centrale attiviamo la funzione Single Pedal. In questo modo guidiamo usando solo un pedale, rallentando fino a frenare l’auto semplicemente rilasciandolo l’acceleratore.

Lo fanno in molti, ma su questa Honda funziona particolarmente bene. Anzi, meglio farci l’abitudine perché il freno motore è davvero evidente. E’ chiaramente l’autonomia il punto sotto maggior osservazione quando si parla di auto elettriche e quella che dichiara questa Honda svela proprio le velleità cittadine di quest’auto.

Quella dichiarata è attorno i 220 Km. C’è chiaramente chi fa meglio, ma se si pensa che questo tipo di auto nascono per essere sfruttate prevalentemente in città – e che proprio in città – “mediamente” si percorrono circa 50 Km al giorno – il pieno elettrico di questa Honda E, può bastare anche per 3 o 4 giorni.

Ma per il capitolo autonomia mi sento di spezzare più di una lancia in favore di Honda e. Perché nei giorni in cui l’ho provata in città, ho sempre guidato per molti più Km di quelli effettivamente persi dal totale di autonomia. Con una guida attenta, ovvio, in modalità “normal”, sfruttando il freno motore e anticipando.

Poi serve una ricarica: meglio da colonnina, ovvio, meglio ancora se la colonnina in questione è “Fast” da 50 o 100 kW. Per caricare al 100% la Honda E, da casa con la normale corrente domestica occorrono 19 ore. Il consiglio è quindi quello di usare l’auto durante il giorno e la notte rimetterla sempre in carica a casa, cosi da avere sempre il pieno – insomma un po’ come siamo abituati al cellulare.

Va meglio se carichiamo fuori casa. Con una colonnina di ricarica da 7,4 ci serviranno infatti 4 ore – con le Superfast – purtroppo ancora poco diffuse, in mezz’ora si può recuperare fino all’80% di autonomia.

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Di Roma e “della Roma”, Classe 1981. Da piccolo sognavo di scrivere per la “profumata e romantica” carta stampata, ma il destino e un po’ di fortuna mi hanno portato prima in TV e poi su Internet! In rete ho scoperto un ruolo del quale ignoravo l’esistenza: il “Content Provider”. E così negli ultimi anni ho scritto, realizzato video, viaggiato e guidato le auto più belle del mondo per Yahoo!, Michelin e Automobile.it. In mezzo tante collaborazioni con Autoblog, Infomotori etc. E il futuro chissà, intanto cerco di fare quello che forse mi riesce meglio: raccontare le auto, anche con ilTestDrive.