Tutto pronto per quella che si annuncia come una nuova stretta, l’ennesima, per quella che concerne la limitazione di tutti gli spostamenti in auto al tempo della “quarantena 2.0”. Parliamo ovviamente di quelli che sono considerati come spostamenti ingiustificati e che esulano quindi dalle motivazioni indicate dal Ministero dell’Interno e che ritroviamo nella nuova autocertificazione, anch’essa “ennesima”. Insomma, che il “popolo italico” brillasse per accennata cocciutaggine era cosa nota, com’era allo stesso modo prevedibile che lo Stato, per esser più convincente, sarebbe prima o poi dovuto passare a maniere meno accomodanti. Tutto con un semplice quanto decisivo goal: limitare quanto più possibile la diffusione del contagio e la circolazione del Covid-19.
Un’italica cocciutaggine che lo stesso Viminale aveva già fiutato nei giorni scorsi come più forte e radicata che in passato. Al punto dal considerare inadeguato lo spauracchio dell’articolo 650 del Codice Penale, quello che di fatto prevede in caso di violazione non solo la semplice e forse banale ammenda da 206 Euro, ma – soprattutto – l’arresto fino a tre mesi. Da qui anche la richiesta dello stesso Franco Gabrielli, Capo della Polizia, di mettere sul campo misure ancora più restrittive e pene più severe.
Multa fino a 3 mila Euro approvata oggi 24 marzo
Sarebbe quindi allo studio una pena pecuniaria più onerosa dei semplici 206 Euro dell’attuale ammenda. Dal Ministero gestito da Luciana Lamorgese sarebbe quindi trapelata l’idea di portare la soglia minima della sanzione a 400 Euro, estendibile fino ad un massimo di 3 mila Euro per i casi più gravi. A questa si aggiungerebbe anche il fermo amministrativo dell’auto con la quale si è stati pizzicati dalle Forze dell’Ordine. Tempistiche? Brevi, forse – almeno per quanto riguarda il capitolo sequestro dell’auto che dovrebbe passare il parere di approvazione già con il Consiglio dei Ministri di oggi 24 marzo 2020. L’estensione della multa potrebbe invece fare i conti con qualche malumore politico e non è detto che la proposta passi all’interno dell’attuale maggioranza di Governo.
Che dire: lo spauracchio di dover mettere mano al portafogli potrebbe funzionare meglio dell’arresto? Vedremo. Sta di fatto che ad oggi sono stati migliaia i cittadini italiani denunciati perché colti “a spasso” senza una motivazione valida. Solo ieri 23 marzo 2020 sono stati elevati più di 10 mila verbali, che salgono a quasi 100 mila ammende se consideriamo il periodo di restrizioni iniziato lo scorso 11 marzo.