La gamma della casa coreana è come una specie di Matrioska che dall’imponente Santa Fe si apre modello dopo modello fino alla minuscola Hyundai i10. Una gamma decisamente completa quindi che offre varie sfumature di grigio e che sul secondo gradino a partire dalle più compatte mette proprio questo modello. Eccoci quindi alle prese con il test drive della Hyundai i20.
Test Drive Hyundai i20
Compatta fuori e grande dentro. Scusate il penoso slogan in stile Spot Anni ‘80 – però va dato merito a quel tipo di televisione di essere estremamente chiarificatrice. E questa Hyundai i20 rispecchierebbe proprio un claim di questo tipo. Dimensioni esterne che vedono una lunghezza di 404 cm, siamo poco sopra i 4 metri – viaggiamo quindi nel campo vero e autentico delle citycar, ma con tanto spazio per passeggeri e bagagli.
Nuova Hyundai i20 dimensioni
Dimensioni compatte come dicevamo per questa Hyundai i20, con 404 cm di lunghezza, 173 di larghezza e 143 cm in altezza. Il tutto, offrendo però un’abitabilità quasi da segmento superiore. Lo spazio infatti è il piatto forte di questa compatta i20. Sia per i passeggeri anteriori che – addirittura – per quelli che siedono dietro. I cm quindi non mancano per testa e piedi e viaggiare in 5 non è una tortura come a volte accade addirittura su auto di dimensioni più grandi. Il look non fa gridare al miracolo forse, ma il design risulta piacevole e fresco. Insomma, molto meglio di tante altre colleghe cittadine.
Spazio per i passeggeri, ma anche per il carico dei bagagli. Aprendo il portellone si può infatti contare su una capacità minima di 326 litri – che possono diventare ben 1042 abbattendo gli schienali dei sedili posteriori. Unico neo è probabilmente la soglia alta 75 cm che costringe a fare un po’ di muscolo se si deve caricare una valigia più pesante.
E passiamo al motore. Sotto il cofano di questa Hyundai i20 c’è un 1.2 benzina aspirato da 84 CV di potenza. Terra di mezzo tra le 3 alternative che la casa coreana propone per questa i20. Più in basso c’è lo stesso aspirato da 75 CV – più in alto un Turbo “1.0” da 100 CV. Va da sé che la Hyundai i20 sulla quale stiamo viaggiando è la più equilibrata. Per un’auto del genere non è certo il capitolo prestazioni a dettare legge, che comunque per la cronaca consentono una velocità massima di 170 Km/h – e un’accelerazione da 0 a 100 di 12,8 secondi. Si va su con calma, vero, ma si sa che tutto è relativo. Se questi numeri sono quindi del tutto insufficienti per piazzarvi in griglia a Monza – sappiate che bastano e avanzano in città e fuori-porta. Anzi, al verde del semaforo si va via in scioltezza. Mentre l’assetto morbido e la taratura delle sospensioni assorbono bene i dissesti urbani. E’ questo il miglior setup per gestire ad esempio le buche di una grande città come Roma – in alternativa c’è solo l’Hummer H1- ma vi entra in garage?
Ma chi l’ha detto che una citycar non può essere tecnologica. Nessuno. Infatti questo capitolo è ben presente nei pensieri degli ingegneri della casa coreana che su questa Hyundai i20 hanno piazzato un sacco di gadget davvero interessanti. Comfort: c’è il Cruise Control, imposti la velocità di crociera e vai… perfetto per riposare le gambe in autostrada o sui noiosi rettilinei. Sicurezza: ecco il sistema che non solo ci avvisa se stiamo abbandonando inavvertitamente la corsia di marcia, ma che interviene addirittura sul volante correggendo la traiettoria. Intrattenimento. Presente anche quello e – per fortuna – in quello che per me è il modo preferito: ecco quindi la connettività a tutti i tipi di smartphone con Android Auto ed Apple CarPlay.
Insomma, la Hyundai i20 è un’ottima alternativa nel panorama delle citycar in listino. Ricapitolando possiamo dire che nei circa 4 metri di lunghezza ci regala una vettura compatta fuori, ma con tanto spazio e abitabilità interni. Da autentica utilitaria i consumi, noi abbiamo constatato in media i 18, ma anche 20 Km per litro. Un modello sicuro e con quella dose di tecnologia da segmento che potremmo definire B-C.