Nuova Suzuki Jimny: il testdrive

Oggi andiamo a spasso nel tempo e per fa rlo viaggeremo con la nuova Suzuki Jimny - quarta generazione e degna erede del mitico Suzukino nato negli Anni ‘70.

Pensavate che per viaggiare nel tempo servisse stare dentro De Lorean, magari con capelli lunghi e bianchi? Beh, tutto sbagliato: una Suzuki Jimny va benissimo. Qui si respira la mitica aria degli Anni 80, fatta di linee tese e squadrate – mixate (per fortuna) con un po’ di tecnologia di questo 2019. Il suo regno è il fuoristrada, ma rischia di far innamorare anche chi, l’asfalto, non lo lascerà mai!

Bella, bella, bellissima. Questa Suzuki Jimny mi ha fatto letteralmente impazzire. E’ un ossimoro su quattro ruote: scomodamente fantastica! Ma andiamo con ordine e iniziamo da look e dimensioni…

Fuori, come dicevamo, si rifà alle prime generazioni di Jimny – questa è la quarta. Look simpatico, tipicamente “fuoristrada” – guai a chiamarla SUV o peggio ancora crossover, la fareste diventare ancora più giallo acido di così! Tutto è funzionale e nulla lasciato al caso. Dalla canalazione sul tetto che serve a disperdere l’acqua quando piove ai due colori coniati appositamente per questa Jimny. Questo giallo acido, che serve proprio a farsi notare quando si è impantanati nel fango o verde scuro – che serve proprio per mimetizzarsi nella vegetazione. Il giallo su cui invece stiamo viaggiando noi ha anche il ruolo di far girare la testa di chiunque vi vedrà fermi al semaforo… Lo spazio di carico posteriore resta invece un po’ limitato e se usiamo la nostra Jimny per fare la spesa, meglio se siamo a dieta! La capacità è infatti di 85 litri, ma se viaggiamo in 2 e pensiamo di guidare una sportiva coupé possiamo sempre abbattere gli schienali posteriori e goderci oltre 800 litri di capacità di carico.

Le dimensioni parlano praticamente la lingua delle citycar! La Suzuki Jimny è lunga 3 metri 48 – che diventano 3 e 65 se consideriamo anche la ruota posteriore. Siamo cortissimi quindi, e il raggio di sterzata da record ci fa dribblare il traffico come se fossimo i compagni di squadra di Holly e Benjy – tanto per restare in Giappone. Tra i numeri che interesseranno invece i veri appassionati di fuoristrada – per non far “toccare sotto” la nostra Jimny .  abbiamo un punto di attacco di 37 gradi, di guado di 28 e uscita a 49. Come un fuoristrada che si rispetti.   

E proprio in tema off-road parliamo di 4×4. Questa Jimny non si ferma davanti a nulla anche grazie alla trazione all-grip firmata Suzuki. Di default viaggeremo quindi a trazione posteriore, mentre – all’occorrenza – dal tunnel centrale è possibile richiamare sia quella integrale che quella integrale con marce ridotte, quando ci serve il massimo del grip. 

Capitolo motore e trasmissione. A muoverci ci pensa un motore tutto nuovo, 4 cilindri aspirato da un litro e mezzo di cilindrata e 102 CV di potenza. La coppia è di 130 Nm, con consumi che – se stiamo attenti possono anche toccare i 15 Km a litro. Le prestazioni sono in linea con quelle di un’auto più abituata a stare tra fango e rocce piuttosto che a fare lunghi viaggi. La massima è di 145 orari e da fermi, senza fretta, si va da 0 a 100 in 12 secondi. La Jimny che stiamo guidando è quella con cambio manuale a 5 marce, mentre con 1500 Euro si può scegliere un automatico a 4 rapporti. Se la guida in offroad è quindi da 10 e lode, un po’ più di attenzione è d’obbligo ad esempio in autostrada. Lo sterzo alle andature più elevate è un po’ morbido, mentre il motore si fa sentire. 

A riportarci al presente ci pensano poi i gadget relativi alla sicurezza e l’infotainment. Per i primi abbiamo sistemi come la frenata automatica o quello che avverte se lasciamo inavvertitamente la corsia di marcia. Lo schermo da 7 pollici con navigatore si collega anche a qualsiasi smartphone grazie ad Apple Car Play e Android Auto.

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Di Roma e “della Roma”, Classe 1981. Da piccolo sognavo di scrivere per la “profumata e romantica” carta stampata, ma il destino e un po’ di fortuna mi hanno portato prima in TV e poi su Internet! In rete ho scoperto un ruolo del quale ignoravo l’esistenza: il “Content Provider”. E così negli ultimi anni ho scritto, realizzato video, viaggiato e guidato le auto più belle del mondo per Yahoo!, Michelin e Automobile.it. In mezzo tante collaborazioni con Autoblog, Infomotori etc. E il futuro chissà, intanto cerco di fare quello che forse mi riesce meglio: raccontare le auto, anche con ilTestDrive.